Sugietto cholla forma

Un brano che Leonardo scrisse in una pagina di quello che oggi si conosce come Codice Atlantico viene citato qui e là in diverse versioni, nessuna veramente fedele all’originale. È un po’ difficile trascrivere un testo del passato scritto di pugno perché – nel Rinascimento, in questo caso – si usavano molte abbreviazioni e a volte più grafie delle stesse parole, anche nella stessa pagina. Questo è il mio tentativo di trascrivere cosí come lo leggo, il testo di questa pagina. Spero che serva a qualcuno e sarei contento se poteste correggere eventuali errori.


Sugietto cholla forma

Muovesi lamāte* Pla cosamato come [cancellato] il senso colla sensibile chosecho sunisce
effassi una cosa medesima
loPa e la prima chosa che nasse dellunione
sella cosa amata e vile . lamāte si fa vile 

Quando.la chosa unita . e choñeniēte alsuo
unitore . liseguita . dilettatione . e piacere essadisfatione

quādo lamāte e giūto . allamato li siriposa

quādo . il . peso . eposato . lisiriposato

la cosasachogniussuta chol nostro intelletto

*Nell’originale, si legge “amata”, ma in altre parti dello scritto il macron – il trattino sopra una lettera che indica l’elissi della lettera seguente, in questo caso la “n” – è appena leggibile. Inoltre, la forma della lettera finale di questa parola potrebbe essere data da un inchiostro molto fluido. Quindi questa parola potrebbe essere letta come “amante”. Ricordiamoci che Leonardo scriveva da destra a sinistra per rendere più difficile la lettura a chi trovava i suoi scritti, ma può darsi che questo creasse delle sviste occasionali anche a lui nella stesura dei suoi pensieri.

** Ho usato la “P” maiuscola per il segno di “p” con una virgola che attraversa il gambo che indica la sillaba “per” nel manoscritto.

Traduzione “a senso”, tenendo conto che alcuni dei termini (come “senso” o “opera”) sono propri delle discussioni filosofiche e hanno un significato più ampio di quello del linguaggio corrente.

L’amante è mosso dalla cosa amata come i sensi si uniscono e si fanno tutt’uno con l’oggetto della loro attenzione.
Un’azione è la prima cosa che nasce da questa unione.
Se la cosa amata è vile, l’amante compierà un’azione vile.

Quando la cosa a cui ci si unisce fa del bene a chi la sente ne consegue piacere e soddisfazione.

Quando l’amante si unisce a ciò che è amato, non ha bisogno di altro.

Quando si scrolla di dosso un peso, lí si riposa.

[e] la cosa amata è esplorata dal nostro intelletto.

Splash Down

For years I visited my father in Anzio, on the coast of Italy, south of Rome. On my numerous walks with my wife and children, I would pass by a structure standing in the sea, right by the shore. It used to be a restaurant-slash-dance club called Splash Down, but it closed its doors and remained vacant for years.

Here is my little watercolor tribute to it.

If you want to read more about this place, click here.

Anzio, "Splash Down", Watercolor on paper, April 2020
Anzio, “Splash Down”, Watercolor on paper, April 2020

Shakin’ It, Renaissance Style

(“Post-in-progress”)

Eddie Van Halen soloing.
Eddie Van Halen of Van Halen in Chicago, on March 4, 1978. (Photo by Paul Natkin/WireImage)

We are used to classical musicians playing music in a very controlled environment: musicians on one side, audience on the other. Musicians minimizing any sound and body movement that is not produced by their playing the instrument, the audience minimizing any noise so as not to disturb the enjoyment of the music played.

But here is an interesting few lines describing a performance of a virtuoso lutenist of the early Renaissance, Pietrobono de Burzellis, a musician who spent most of his time at the court of Ferrara. It is  an excerpt from a eulogy by poet and orator Aurelio Brandolini describing how the lutenist Pietrobono moved as he played:

Adde quod et vultu cantum gestumque decorat, / quaeque canti cithara, corpore et ore refert. / Nunc caput in terram curvat, nunc tollit in auras, / et vultum ad citharam, labia pedesque movet. / Lumina cum fidibus flectit pariterque reflectit, / totus cum cithara concinit ipse sua. /

(Translation: “Add to this that he accompanies his song and gestures with facial expressions, he delivers each song on the cithara with his body and voice. At times he bends his head towards the ground, others he turns it towards the ceiling, and then moves his face, lips and feet close to the chitara. He turns his eyes one way and another, his whole being singing with the chitara.”)